SN 8817

 

 

 

 

   
FIRENZE

Casa di Giulio Caccini

Xavier Lacavalerie

intervista

Nella  Anfuso

 

  

"(...) ella è padre di nuova maniera di musica, d'un cantar senza canto,

o più tosto d'un cantar recitativo nobile, et non popolare che non tronca,

non mangia, non toglie vita alle parole, non l'affetto, anzi glielo

accresce, raddoppiando in loro spirito, e forza. È dunque invention

sua questa bellissima maniera di cantare".

(Lettera di Angelo Grillo a Giulio Caccini -1601)

 

  

NELLA  ANFUSO

 

La rivelazione del

Canto Cacciniano

 

Per la prima volta viene pubblicata per il grosso pubblico l’originale anastatico della Prefazione alle Nuove Musiche del 1601 di Giulio Caccini, per la prima volta nella storia discografica vengono eseguite le musiche contenute nella  detta prefazione con tutte le indicazioni espressive (crescere e scemare della voce, cascata scempia, cascata doppia, ribattuta di gola, esclamazione languida, esclamazione spiritosa, sprezzatura, trillo, gruppo), per la prima volta viene eseguito il canto “Io che dal Ciel”, che fu di Lucia Caccini, degli Intermedi Fiorentini del 1589, per la prima volta viene ascoltato il “favellare in armonia” della scena di Dafne (Euridice 1600), per la prima volta rivive il madrigale cacciniano nello splendore vocale e nella varietà espressiva voluta da Giulio Caccini: “Amarilli” ritorna all’ascolto dopo quattro secoli con la ricchezza espressiva di tutte le sue "esclamazioni". La particolare qualità della registrazione tecnica rende, come non mai, in tutta la sua  bellezza, la splendida voce di Nella Anfuso.  

Il saggio musicologico di Annibale Gianuario costituisce il vademecum indispensabile per la comprensione del raffinatissimo Canto di Giulio Romano.

 

 

 

1.   Io che dal Ciel, ( IV Intermedio per la "Pellegrina" - 1589 )     [02'55'']

2.   Ahi dispietato Amor, ( Prefazione a "Le Nuove Musiche" - 1601 )     [01'01'']

3.   Cor mio, deh non languire, ( Prefazione a "Le Nuove Musiche" - 1601 )    [02'53'']

4.   Deh, dove son fuggiti, ( Prefazione a "Le Nuove Musiche" - 1601 )     [02'46'']

5.   Lassa, ( "Euridice" - 1600 )    [01'31'']

6.   Per quel vago boschetto, ( "Euridice" - 1600 )     [04'53'']

7.   Cruda morte, ( "Euridice" - 1600 )     [01'59'']

8.   Vedrò 'l mio Sol, ( "Le Nuove Musiche" - 1601 )     [05'57'']

9.   Perfidissimo volto, ( "Le Nuove Musiche" - 1601 )     [05'16'']

10. Dolcissimo sospiro, ( "Le Nuove Musiche" - 1601 )     [03'44'']

11.  Dovrò dunque morire, ( "Le Nuove Musiche" - 1601 )     [03'26'']

12.  Fortunato Augellino, ( "Le Nuove Musiche" - 1601 )     [04'15'']

13.  Non più guerra, ( "Le Nuove Musiche" - 1601 )     [03'40'']

14.  Sfogava con le stelle, ( "Le Nuove Musiche" - 1601 )     [03'57'']

15.  Filli, mirando il Cielo, ( "Le Nuove Musiche" - 1601 )     [04'55'']

16.  Amarilli, mia bella, ( "Le Nuove Musiche" - 1601 )     [03'58'']

 

 

  

"(...) you are the father of a new style of music, of a manner of singing

"Cantar senza canto" (without melodic excesses) or better, of a noble

recitative, not popular, which does not break the words or drop the

syllables, does not deprive words of life or expression but rather increases

the latter doubling in them spirit and strength. Such manner of singing

is no doubt your own invention".

( Letter from Angelo Grillo to Giulio Caccini -1601)

 

  

NELLA  ANFUSO

The revelation of

 Caccini’s singing art

 

Never before the Preface to the Nuove Musiche of 1601 by Giulio Caccini could reach such a big audience as it will now thanks to the publication of its original anastatic print. For the first time in the history of discography the music pieces contained in the above mentioned preface are performed in accordance with all the original expression marks (crescere e scemare della voce, cascata scempia, cascata doppia, ribattuta di gola, esclamazione languida, esclamazione spiritosa, sprezzatura, trillo, gruppo); the song “Io che dal ciel from the Intermedi Fiorentini of 1589, originally sung by Lucia Caccini, is here performed for the first time; and this is also true of “Favellare in armonia” from the Dafne scene (Euridice 1600). Finally, for the first time Caccini’s madrigal comes back to life in the magnificence and expressive variety originally demanded by him: after four centuries we can listen again to “Amarilli” in the full expressive richness given by all its original “esclamazioni”.

The special quality of the recording can render, as never before, the wonderful voice of Nella Anfuso in all its splendour.

The essay by Annibale Gianuario is a fundamental vademecum for the comprehension of the refined singing of Giulio Romano.

 

 

 

 

 

 

 

 

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