SN 8826

 

Nella Anfuso   Contralto e Soprano

James Gray  Clavicembalo

Roberto Pichini  Organo

   1. O Primavera

        Luzzasco LUZZASCHI

  [3'42"]

 

O Primavera

O Primavera gioventù de l'anno

Bella madre de fiori

D'herbe novelle et di novelli Amori.

Tu ben lasso ritorni

Ma senza i cari giorni

De le speranze mie.

Tu ben sei quella

Ch'eri pur dianzi sì vezzosa et bella.

Ma non son io già quel ch'un tempo fui

Sì caro a gl'occhi altrui.

   2. Aura soave

        Luzzasco LUZZASCHI

  [3'41"]

 

Aura Soave

Aura soave di segreti accenti

Che penetrando per 'l'orecchie al core

Svegliasti là dove dormiva Amore.

Per tè respiro e vivo

Da che nel petto mio

Spirasti tu d'Amor vi tal desio.

Vissi di vita privo

Mentre amorosa cura in me fu spenta

Hor vien che l'alma senta

Virtù di quel tuo spirito gentile.

Felice vita oltre l'usato stile.

   3. Feriae Quintae in Coena Domini  -  Lectio Secunda

        Giacomo CARISSIMI

  [6'43"]

 

Vau. Et egressus est a filia Sion omnis decor eius: facti sunt principes eius velut arietes non invenientes pascua: et abierunt absque fortitudine ante faciem subsequentis.
 

Zain. Recordata est Jerusalem dierum affìictionis suae et prevaricationis, omnium desiderabilium suorum, quae habuerat a diebus antiquìs, cum caderet populus eius in manu hostili, et non esset auxiliator: viderunt eam hostes, et deriserunt sabbata eius.

 

Heth. Peccatum peccavit Jerusalem, propterea instabilis facta est: omnes, qui glorificabant eam, spreverunt illam, quia viderunt ignominiam eius: ipsa autem gemens conversa est retrorsum.
 

Teth. Sordes eius in pedibus eius, nec recordata est finis sui: deposita est vehementer, non habens consolatorem: vide, Domine, afflictionem meam, quoniam erectus est inimicus meus. Jerusalem, convertere ad Dominimi Deum tuum.
 

   4. Dimmi, ah dimmi

        Barbara STROZZI

  [9'22"]

 

BARBARA STROZZI
Cantate, ariette et duetti (Opera II) Venezia 1651
Dimmi, ah dimmi
Aria di Contr'Alto - Noiosa Lontananza


Dimmi, ah dimmi dove sei
Che mi nieghi il dolce, aspetto
Ricca gemma del mio petto
Vago sol de gl'occhi miei.
Ove prese ohimè la via
Senza me,
II tuo pie,
E va senza il suo cor l'anima mia.


Dura, ah dura dipartita
Non ti vedo e pur io sento
Che m'uccide il mio tormento
Se non torna la mia vita.
Riedi, riedi anima mia
Al tuo cor
Riedi amor
Riedi, riedi a colei che ti desia.

   5. Soccorrete luci avare

        Barbara STROZZI

  [9'19"]

 

Soccorrete luci avare
Aria di Soprano - La travagliata


Soccorrete luci avare
Un che muore
Di dolore
Con un vostro sguardo almeno.
Si può fare
Del guardare
Carità che costi meno ?
Soccorrete un che muore
Con un vostro sguardo almeno.


Proferite labra care
Sole sole
Due parole
A chi muor cortesi almeno.
Si può fare
Del parlare
Cortesia ch'importi meno ?
Proferite due parole
A chi muor cortesi almeno.

   6. Lagrime Amare (La Maddalena ricorre alle lagrime)

        Domenico MAZZOCCHI

  [6'43"]

 

DOMENICO MAZZOCCHI
Lagrime Amare
(La Madalena ricorre alle lagrime)


Lagrime amare all'anima che langue
Soccorrete pietose il dente rio
Già v'impresse d'inferno il crudel angue
E mortifera piaga ohimè, v'aprio.

Ben vuol sanarla il Redentore esangue
Ma indarno sparso il pretioso rio
Sarà per lei di quel beato sangue
Senza il doglioso humor del pianto mio.

Su dunque amare lagrime correte
A gl'occhi ogn'or da questo cor pentito
Versate pur che di voi sole ho sete.

Se tanto il liquor vostro è in Ciel gradito
Dirò di voi che voi quell'acque sete
Ch'uscir col sangue da Giesù ferito.
 

   7. Lamentum Matris Euryali

        Domenico MAZZOCCHI

  [4'26"]

 

Lamentum Matris Euryali

(P.M. Virgilius)


Hunc ego te Euryale aspicio ? tu né ilici senectae
Sera mene requies ? potuisti linquere solam
Crudelis ? nec te sub tanta pericula missum
Affari extremum miserae data copia matri ?
Heu, terra ignota canibus data preda Latinis
Alitibusque iaces ? nec te tua funera mater
Produxi, pressivè oculos, aut vulnera lavi
Veste tegens: tibi quam noctes festina, diesque
Urgebam, et tela curas solabar aniles.
Quò sequar ? aut quae nunc (a)rtus, avulsaque membra,
Et funus lacerum tellus habet ? hoc mihi de te
Nate refers ? hoc sum terraque martque secuta ?
Figite me, si qua est pietas; in me omnia tela
Conijcite, ó Rutuli: me primam absumite ferro.
Aut tu, magne Poter Divum, miserere, tuoque
Invisum hoc detrude caput sub Tartara telo:
Quando aliter nequeo crudelem abrumpere vitam.

 

   8. Ecco ch’ io verso il Sangue

        Francesca CACCINI

  [9'35"]

 

FRANCESCA CACCINI
Ecco ch’ io verso il Sangue

 


Ecco ch'io verso II sangue
Ecco ch'à mort'io vegno
Placa Isdrael lo sdegno
Già ved'in Croce
Il tuo signore esangue.
Popol cotanto amato
Popol cotanto ingrato.
Rispondi o popol mio
In che t'offesi mai
Che t'ho fatt'Io ?

Ohimè, che per tuo bene
Armando il braccio invitto
L'empie Città d'Egitto
Con piaghe flagellai d'orribil pene.
Tu m'impiaghi le membra
Ne di ciò ti rimembra.
Rispondi o popol mio
In che t'offesi mai
Che t' ho fatt' Io ?

Tè da servaggio acerbo
Trassi fuor di periglio,
E dentro al mar vermiglio
Per tè sommersi Faraon superbo.
Tu mi dai per mercede
In preda a chi mi chiede.
Rispondi o popol mio
In che t'offesi mai
Che t'ho fatt'Io ?

Sai pur che per tuo scampo
Del mare apersi l'onde,
E sicuro alle sponde
Ti trassi fuor del tempestoso Campo.
Tu perch'io venga meno
M'apri col ferro Il seno.
Rispondi o popol mio
In che t'offesi mai
Che t'ho fatt'Io ?

In Colonna di foco
Per la deserta via
Innanzi a tè men già
Del bel Carro immortal segnando Il loco.
Tu dentro Inique porte
M'hai guidato alla morte,
Rispondi o popol mio
In che t'offesi mai
Che t'ho fatt'Io ?
 

 

 A reviewer, musician and researcher, 05/10/2006             


Nella Anfuso as the famous lady singers of Mantua and Ferrara


The madrigals of Luzzaschi demonstrate the exceptional execution by Nella Anfuso that lightens the emission and enunciates every single note well intonated even if quick with a legendary matery which renders a unique case in our time. I would like to cite the memoirs by Giustiniani (1628) about these ladies:"Those great ladies of Mantua and Ferrara competed with each other in singing, moderating or increasing the voice, making it piano or forte, with long "spiccato" (detached) passages, or gruppi or jumps, now with long trills or short, with soave passages and sung softly, with improvised echo, but above all they accompanied the music and concepts with gestures and appropriate looks". The interpretation by Nella Anfuso of Lamentum Matris Euryali by the Virgilian personage, the Mother of Eurialo, falls within the great interpretations by Anfuso. This splendid CD is really new.
 

Testo Musicologico del Prof. Annibale Gianuario

 

 

 

 

 

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