| 1. O Primavera Luzzasco LUZZASCHI [3'42"] | O Primavera O Primavera gioventù de l'anno Bella madre de fiori D'herbe novelle et di novelli Amori. Tu ben lasso ritorni Ma senza i cari giorni De le speranze mie. Tu ben sei quella Ch'eri pur dianzi sì vezzosa et bella. Ma non son io già quel ch'un tempo fui Sì caro a gl'occhi altrui. | | 2. Aura soave Luzzasco LUZZASCHI [3'41"] | Aura Soave Aura soave di segreti accenti Che penetrando per 'l'orecchie al core Svegliasti là dove dormiva Amore. Per tè respiro e vivo Da che nel petto mio Spirasti tu d'Amor vi tal desio. Vissi di vita privo Mentre amorosa cura in me fu spenta Hor vien che l'alma senta Virtù di quel tuo spirito gentile. Felice vita oltre l'usato stile. | | 3. Feriae Quintae in Coena Domini - Lectio Secunda Giacomo CARISSIMI [6'43"] | Vau. Et egressus est a filia Sion omnis decor eius: facti sunt principes eius velut arietes non invenientes pascua: et abierunt absque fortitudine ante faciem subsequentis. Zain. Recordata est Jerusalem dierum affìictionis suae et prevaricationis, omnium desiderabilium suorum, quae habuerat a diebus antiquìs, cum caderet populus eius in manu hostili, et non esset auxiliator: viderunt eam hostes, et deriserunt sabbata eius. Heth. Peccatum peccavit Jerusalem, propterea instabilis facta est: omnes, qui glorificabant eam, spreverunt illam, quia viderunt ignominiam eius: ipsa autem gemens conversa est retrorsum. Teth. Sordes eius in pedibus eius, nec recordata est finis sui: deposita est vehementer, non habens consolatorem: vide, Domine, afflictionem meam, quoniam erectus est inimicus meus. Jerusalem, convertere ad Dominimi Deum tuum. | | 4. Dimmi, ah dimmi Barbara STROZZI [9'22"] | BARBARA STROZZI Cantate, ariette et duetti (Opera II) Venezia 1651 Dimmi, ah dimmi Aria di Contr'Alto - Noiosa Lontananza Dimmi, ah dimmi dove sei Che mi nieghi il dolce, aspetto Ricca gemma del mio petto Vago sol de gl'occhi miei. Ove prese ohimè la via Senza me, II tuo pie, E va senza il suo cor l'anima mia.
Dura, ah dura dipartita Non ti vedo e pur io sento Che m'uccide il mio tormento Se non torna la mia vita. Riedi, riedi anima mia Al tuo cor Riedi amor Riedi, riedi a colei che ti desia.
| | 5. Soccorrete luci avare Barbara STROZZI [9'19"] | Soccorrete luci avare Aria di Soprano - La travagliata Soccorrete luci avare Un che muore Di dolore Con un vostro sguardo almeno. Si può fare Del guardare Carità che costi meno ? Soccorrete un che muore Con un vostro sguardo almeno.
Proferite labra care Sole sole Due parole A chi muor cortesi almeno. Si può fare Del parlare Cortesia ch'importi meno ? Proferite due parole A chi muor cortesi almeno.
| | 6. Lagrime Amare (La Maddalena ricorre alle lagrime) Domenico MAZZOCCHI [6'43"] | DOMENICO MAZZOCCHI Lagrime Amare (La Madalena ricorre alle lagrime) Lagrime amare all'anima che langue Soccorrete pietose il dente rio Già v'impresse d'inferno il crudel angue E mortifera piaga ohimè, v'aprio.
Ben vuol sanarla il Redentore esangue Ma indarno sparso il pretioso rio Sarà per lei di quel beato sangue Senza il doglioso humor del pianto mio.
Su dunque amare lagrime correte A gl'occhi ogn'or da questo cor pentito Versate pur che di voi sole ho sete.
Se tanto il liquor vostro è in Ciel gradito Dirò di voi che voi quell'acque sete Ch'uscir col sangue da Giesù ferito.
| | 7. Lamentum Matris Euryali Domenico MAZZOCCHI [4'26"] | Lamentum Matris Euryali (P.M. Virgilius) Hunc ego te Euryale aspicio ? tu né ilici senectae Sera mene requies ? potuisti linquere solam Crudelis ? nec te sub tanta pericula missum Affari extremum miserae data copia matri ? Heu, terra ignota canibus data preda Latinis Alitibusque iaces ? nec te tua funera mater Produxi, pressivè oculos, aut vulnera lavi Veste tegens: tibi quam noctes festina, diesque Urgebam, et tela curas solabar aniles. Quò sequar ? aut quae nunc (a)rtus, avulsaque membra, Et funus lacerum tellus habet ? hoc mihi de te Nate refers ? hoc sum terraque martque secuta ? Figite me, si qua est pietas; in me omnia tela Conijcite, ó Rutuli: me primam absumite ferro. Aut tu, magne Poter Divum, miserere, tuoque Invisum hoc detrude caput sub Tartara telo: Quando aliter nequeo crudelem abrumpere vitam.
| | 8. Ecco ch’ io verso il Sangue Francesca CACCINI [9'35"] | FRANCESCA CACCINI Ecco ch’ io verso il Sangue Ecco ch'io verso II sangue Ecco ch'à mort'io vegno Placa Isdrael lo sdegno Già ved'in Croce Il tuo signore esangue. Popol cotanto amato Popol cotanto ingrato. Rispondi o popol mio In che t'offesi mai Che t'ho fatt'Io ?
Ohimè, che per tuo bene Armando il braccio invitto L'empie Città d'Egitto Con piaghe flagellai d'orribil pene. Tu m'impiaghi le membra Ne di ciò ti rimembra. Rispondi o popol mio In che t'offesi mai Che t' ho fatt' Io ?
Tè da servaggio acerbo Trassi fuor di periglio, E dentro al mar vermiglio Per tè sommersi Faraon superbo. Tu mi dai per mercede In preda a chi mi chiede. Rispondi o popol mio In che t'offesi mai Che t'ho fatt'Io ?
Sai pur che per tuo scampo Del mare apersi l'onde, E sicuro alle sponde Ti trassi fuor del tempestoso Campo. Tu perch'io venga meno M'apri col ferro Il seno. Rispondi o popol mio In che t'offesi mai Che t'ho fatt'Io ?
In Colonna di foco Per la deserta via Innanzi a tè men già Del bel Carro immortal segnando Il loco. Tu dentro Inique porte M'hai guidato alla morte, Rispondi o popol mio In che t'offesi mai Che t'ho fatt'Io ?
| | A reviewer, musician and researcher, 05/10/2006 Nella Anfuso as the famous lady singers of Mantua and Ferrara
The madrigals of Luzzaschi demonstrate the exceptional execution by Nella Anfuso that lightens the emission and enunciates every single note well intonated even if quick with a legendary matery which renders a unique case in our time. I would like to cite the memoirs by Giustiniani (1628) about these ladies:"Those great ladies of Mantua and Ferrara competed with each other in singing, moderating or increasing the voice, making it piano or forte, with long "spiccato" (detached) passages, or gruppi or jumps, now with long trills or short, with soave passages and sung softly, with improvised echo, but above all they accompanied the music and concepts with gestures and appropriate looks". The interpretation by Nella Anfuso of Lamentum Matris Euryali by the Virgilian personage, the Mother of Eurialo, falls within the great interpretations by Anfuso. This splendid CD is really new.
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